Consonanza - vol.9 - Consonanze - Poesie - Pietro Agazzi

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Consonanza - vol. 9
Sei sbocciata………!
Sei nuovamente sbocciata primula gialla
E canti alla vita.
Primula gialla

Sei sbocciata………!
Sei nuovamente sbocciata primula gialla
E canti alla vita.

Io ti guardo
E nell'immenso
Mi perdo.

Vita vita vita ……….
Intorno a me
Cantano gli infanti……..vita!

A fatica,
mi riprendo
l’anima ferita

e a labbra socchiuse
con sforzo immane
balbetto con te.
Venerdì Santo 2014

Attendevo la gioia.......,
mi fu data una croce..!

vacillarono i miei passi sull'erta impieta;
non una sentenza, non un cenno, trovai sulla via Crucis.

Inutile volgere lo sguardo altrove,
solo buio regnava d'intorno.

Forse fu il dolore che mi ridestò
forse fu nel vivere che mi ritrovai;

semplicemente vivere...
......................................

Vivere la gioia d'un'alba di primavera,
conoscere il dolore che trasuda in un giorno triste.

Alle radici dell'essere proteso alla vita,
sta la porta del Divino arcano.

Meditazione

Tu
Proprio Tu Solo Tu
Emergi dai flutti Tormentosi del mondo
E mi tormenti Ancora di più.

Tu
Proprio Tu Solo Tu,
sul mare, splendente veleggi
con il tuo amore e con le tue leggi.

Tu
proprio Tu Solo Tu
Mi sorreggi,
Caronte della storia Quaggiù.

Per nuove strade mi conduci
E a nuove vite
E a nuovi lidi.

Vieni!....mi dici,
cammina sull’aspide e sull’onde
se fede in me da te si effonde.

Sfida cruciale ad un mondo tribale
Ove dea violenza e dio danaro
Là, sul molo, s’ergono a faro.

E Tu, sole bianco, effondi ardore,
come,a primavera, il profumo,un fiore.
Ed io,ancor supino…..vò sognando ……  Amore.
Un peperoncino rosso a Natale (26/12/2017)

Mi stese la mano.
Gli chiesi: oggi?....perché?
rispose: ho fame.
Cinque soldi gli diedi.

D’improvviso la gioia esplose
in risolini, movenze, saltini,
ed a mani giunte, inarrestabili inchini.

Come guerriero stramazzato al suolo,
stupito, il giubilo, dal mio pensier lontano,
vidi danzare davanti a me.

Egli, nell'esultanza, proferì parole:
comprerò un chilo di riso, un pane,
e come dolcetto, un peperoncino rosso a Natale.
Poi, saltellando se ne andò.

In mezzo alla torta del mio convito,
a guisa di cigliegina rossa,
vidi un peperoncino in duolo,
piantato li come un piolo,

che con ardore, inpose,
al mio lagnoso cuore:
TACI!
Meditazione 2012

Tra le alte vette
Lentamente cammino.

Il sentiero è cheto.
………………….

Mi giunge il ruscello
Con l’inno alla vita.

L’acqua, limpida, a tratti balugina
Sul nastro iridescente e se ne va.

La brezza, discreta, mormora nel fruscio
Dell’erba intonsa, di cose obliate.

Il respiro, leggero, sa d’infinito
Ed i cirri, sui monti, parlano di Te.

Mio Dio, dissuadi la mia indegnità.
……………………………………

Verso Te le mani tendo e ti prego….
Abbracciami ……………………….

Ch'io possa finalmente vivere
Attimi d’Amore.

Quando il giorno

Quando il giorno se ne va
e la sera libera la notte
un mondo nuovo scende.

Luci ed ombre lottano,
per la Vittoria, che non c'è.

Non sanno, che sparigliando,
in dissolvenza vanno,
e il gioco dell'amore
con loro se ne va.

Accertarsi così come si è!
Vendeva le scope

Sull'ora di mezzo, in un giorno assolato,
scope gialle e palette, appese alle spalle,
vendeva alle donne.

Le porte si aprivano e poi si chiudevano,
e sul suo volto non un cenno appariva.
Gli proposi una monetina ch’ei  rifiutò.

Era il suo lavoro,
vendeva le scope,
credeva alla vita.

Con senso sacrale gli posi una mano
sulla spalla gravata,
riconoscendo la sua dignità.

Lui d’improvviso, mi propose una scopa,
stupidamente ne fui sorpreso.
già l’ora era tarda, mezzogiorno passato,

la macchina aperta
il sedile era li,
e gli resi un diniego.

E venne la sera e poi la notte.
Mi coricai, e d’improvviso, in mia memoria,
rividi quel volto dignitoso e sereno.

In un angolo remoto agli umani dormienti,
anch’ei coricato, e per cuscino le scope
e le palette in disparte.

Forse dormirà,
forse senza un pane,
ma con la sua dignità.

E’ Lui, ne sono certo è Lui,
Colui che da tempo io cerco
e non trovo e cerco e non trovo e cerco.....

Poi, pregando, piansi,
in una notte d’estate,
sulla mia cecità.
Piccola Cris

Piccola Cri
Com'è bella stasera la luna,
Alta nel cielo!
Pare promessa di felicità!

Com'eri bella oggi
Vestita di bianco!
Volteggiavi tra gli amici donando sorrisi.
Traspariva da te la felicità.

Stanotte, con semplice gesto,
io chiusi la porta,
ed il cuore
s’inondò di lacrime.
Il barbone

Cammino lento e barba incolta,
lo sguardo attento e la chioma folta.

Al guinzaglio un can,
randagio com’il conta.

Pur, la vita scorre in marginal contesa,
tra la bene gente illusa d’esser chiesa.

Solo il randagio can pietoso n’segue i passi,
ed alla sventurata man di docile obbedir, fassi.

Passa l’umana vita agli affanni tesa,
ma sovra ogni cosa l’eterna man è stesa.

Quel rintocco
(a don Piero Verzelletti )

Batti campana, batti sul tuo bronzo,
ma dolcemente :
un lento rintocco ogni tanto,
e lascia che il tuo squillo se ne vada
volando, libero nell’aere sereno,
e si accompagni,discretamente,
all'amico che se ne va.

Io non conosco la tua favella,
e tu non sai quanto morde, il dolore,
l’animo ferito.

Un vuoto io sento,
e sulle mie luci,
il pianto.

E voi chi dite che io sia ?

E ratto nel pensiero, consolidate certezze
barcollano interdette.

Ma chi è costui che quando ti guarda
ne resti turbato ?

costui che con semplici parole
illumina la tua coscienza ?

costui che evoca vita e morte,
sulla scia di un unico cammino,

dirette in un unico punto inesorabile,
per il quale ti induce a scegliere,

se salire all’empireo, in una vita luminosa,
o scendere nel bailamme dei tuoi

impulsi primordiali, per poi scioglierti
nel nulla, senza una speranza.

mentre Egli, nel suo dire coerente,
alla parola ne segue l’azione,

e in ogni suo gesto, risplende l’Amore.
Ma chi è costui ?
Sr. Maria della Trinità
(Professione Solenne - 31/05/2013 )

E venne il giorno……….!
Nella chiesetta, dalle genti accorse,
si levò un canto, armonioso, orante.
Già l’incenso odorava….e pareva che in alto,nel cielo
Gli angeli, felici, giocassero col suo velo.
……………………………
Fu così che al convegno arrivò :

Ella promise………..!
Ed Egli silenzioso, seduttivo
Senza indugio s’assise accanto a lei,
e giorno dopo giorno, dal profondo le sussurrò.

Apprensione e anelito insiem confusi
Cercarono la verità :
Sarà o non sarà questa la via…….?
Sarò o non sarò capace d’amare l’amore……..?
Mi perderò nell'amplesso della sua luce……  ?

L’inquietudine,discretamente,l’accompagnava.
Intanto il giorno succede al giorno ;
Preghiera, lavoro, lavoro, Preghiera
E all'ombra delle Sue ali
Un silenzio pensoso imperò.

Egli, ancor paziente, attendeva…….
E quasi sottecchi,più dolcemente sussurrava…..
Nella notte accarezzava i suoi sogni……
Poi d’improvviso avvenne il miracolo
E l’amore brillò.

Ella senza indugio, con gioia
Alle nozze s’apprestò.
……………………….

Ora all'altare, vestita di bianco,
sul capo una corona di rose.

Dietro la grata, un po’ distante
Siccome pinto devoto
A mani giunte,orante.

Poi nel mezzo del rito,dal suo cuore femmineo
Un canto di gioia si levò…
Sottile, leggero, sicuro, discreto, anelante, quasi vellutato,
come il canto di un’amante
che Adora il suo Amato.
Gli amanti della luce

Sono rosei, semplici, schietti,
delicatamente profumati,
raccolti in cespo,
un po inclinati
e dalla luce appagati.

Questo è il problema :
cercare  la luce,
anzi il buio,
sulla via della vita.
Un sorriso
(all'amico Beppe Angoscini)

Fu un sorriso
Il tuo ultimo addio,
spuntato dalla nebbia del dolore.

Ora, spento il tuo canto sul palco della vita,
tu rimani nel ricordo
di una struggente veemenza
che rompeva l’ingiustizia.

La tua onestà,
Vibrante
Come le corde del cembalo che scuote l’anima,
pervade i ricordi.

Il sublime canto che dall'abside usciva,
era una preghiera,
come una scala che rompeva le nubi,
oltre il tempo, verso l’eterno, dove ora sorridi.
Una speranza nuova

Lasciami piangere stasera mio Dio,
d’un pianto lento, sommesso, discreto,
cheto come un fiume
compreso su sé.

E come un dolce canto,
nell'ombra della sera,
l’anima s’arrosa
d’una speranza nuova.

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