Consonanza - vol. 2
Il roseo incanto svelò le pupille
E la luce apparve…..
Il primo ricordo
01-01-11
Il roseo incanto svelò le pupille
E la luce apparve…..
E nella luce il tuo volto e la voce…..
E fosti mia!
Mamma il tuo nome.
Serbato tra i lini siccome gioco infante
Succhiai dolcemente il mio tempo beato.
La luce, il volto, la voce !
Il morbido seno, la tiepida linfa
Le docili bende e l’amore sereno,
immenso come il mare.
Il silenzio
Il silenzio
Sottrae il nulla e vive…!
La fede, eroica,
Attende nella lunga brevità.
Ma basta un soffio di passione
Per dimenticarti o Signore !
E il silenzio
Esiste….!
Incanto
Ti guardo, intento, da lontano
E sul tuo volto la gioia canta.
Quando ti è apparsa?
Dove l’hai trovata?
Come l’hai catturata?
Intenso desio, dentro me si desta
Per questo gaudio che sottende Amore.
Davanti ai tuoi occhi
Un po’ distante sull’ara,
un lumino rosso, silenzioso,
canta con te.
Inno alla gioia
E’ apparsa la gioia………ascolta!
Da ogni dove si levano armonie di pace
E gli evviva convergono nel punto del cielo
Dove l’arcobaleno esplode in mille colori.
Alleluia cantano i venti tra gli anfratti dei monti,
alleluia risuonano le corolle con voci squillanti
e i pistilli danzano meravigliati.
Vetuste querce e betulle
Elevano braccia al cielo
E le foglie rilucenti garriscono raggianti.
I cirri, alti sulle vette illibate, come gabbiani inebriati
Tracciano volute festanti e diffondono
L’universo d’alleluia, nell'azzurro esultante.
Il sole, possente, canta felice……..
Canta con gli angeli….” Gloria……sia pace “
Gli umani, attoniti, entro gabbie feroci,
A stento indovinano la eco radiosa.
La fede
Sopra l’esile stelo il miracolo avvenne!
Una piccola rosa rosa
Nel tardo autunno lentamente sbocciò.
Ma il presagio non arrise.
E giunse la tramontana.
Le foglie spiccate dal vento turbinarono confuse.
Nella bufera, la piccola rosa,
impaurita e tremante,
sotto la sferza brutalmente oscillò.
Poi venne la neve
Che coprì la corolla
Di freddi cristalli.
Intirizzita, mi guardò….
Come fanno i vegliardi
Quando sentono svanire i sogni a lungo cullati.
Abbarbicata al suo segreto
Che un timido raggio di luce,
in un giorno di speranza, le rivelò, resiste….
Poi, lentamente, tutto passò.
E venne la primavera
E il sole d’oro ammantato, dolcemente,
in un tiepido abbraccio,
nel suo segreto,
l’amò.
La goccia
Ho posato nell'aria una goccia,
danzante,
Che, forse,
qualche labbro assetato raccoglierà,
in un sospiro di speranza.
La speranza
Nel freddo,
Una candela si accese.
La fiamma oscillò una preghiera
E la tenue luce
emanò,….lieve,
nell'ombra della sera.
La Verità
Laggiù qualcuno mormora;
ascolto……..!
ma io non conosco la verità.
Come cieco annaspo
In qualche sprazzo di luce
Ancor troppo lontana.
L’alba del nuovo giorno
Camminava…andava di fretta
Sulle strade del pianeta,
precedendo il tempo inarrestabile.
Insegnava, conferiva, annunciava, guariva,
e l’ora del mondo, prossima a venire,
sempre presente nel suo cuore.
Le donne nel loro riscatto
Provvide, lo seguivano,
mentre gli amici l’ascoltavano.
Nel mondo la luce era.
All'alba del giorno secolare
Emerse la vita.
Le margherite
Rifioriscono le margherite
Nel mio prato,
Ed io, più non so
Quand'è primavera.
Libertà libertà
30 – 07 - 11
Dagli antri marini dell’assopita coscienza
Il tenue presagio l’anima pervade e dice:
Sali con me più in alto e vedrai la luce….
E l’amore coglierà il sospiro
Della tua libertà.
Liberazione
Dalle onde Minacciose
Un gemito sale.
Forse è una preghiera,
o un canto umano.
Migrante
La pelle…. diversa,
gli occhi, timorosi, rivolti al suolo.
Una mano aperta accennò un gesto.
Vi deposi una monetina,
come il fariseo davanti all'altare.
Per un troppo lungo istante
Mi sentii eminente…….
Gli voltai le spalle e me ne andai.
Ma poi mi ripresi ed ebbi pietà di me,
della mia umiliante vanità,
e un dolore profondo dentro me s’accese.
Perché o Signore
Non ti ho riconosciuto ?
Nel tempo
Ascolta……ascolta…….!
Senti…..? Senti…..?
È la vita che scorre con passi silenti.
E’ il giorno che muore !
E’ un sussurro di genti
Che invocano Amore !
Naufraghi Infanti
15-11-15
Come agnelli spauriti, a calci e a gridi,
furono spinti sul legno infido,
e il mare, come madre possessiva,
li inglobò nel suo profondo seno.
Da lungi, non un grido, né un lamento s’udì.
Il silenzio ne condivise il fato.
----------------------------
----------------------------
----------------------------
Un uomo vestito di bianco, affacciato al molo,
depose sull’acque una corona di fiori,
che ondeggiando lentamente
scomparve lontano.
Diritti d'autore
Se sei interessato ad utilizzare i miei scritti per altri utilizzi leciti ne sarò felice previa autorizzazione scritta da parte dei soggetti che ne detengono legalmente i diritti.
Le opere pubblicate sono proprietà intellettuale di Pietro Agazzi e sono tutelate dagli articoli 2575, 2576, 2577 del Codice Civile e dalle Leggi vigenti che disciplinano la materia.